Negli ultimi decenni, l’industria alimentare ha introdotto un numero crescente di alimenti ultraprocessati (UPFs – Ultra-Processed Foods) cioè cibi che non deperiscono, anche dopo mesi o anni, mantengono il gusto ma non le qualità nutrizionali.
👉 Cosa si trova all’interno?
I UPFs sono formulazioni industriali costituite da ingredienti raffinati come:
• Additivi chimici (coloranti, conservanti, emulsionanti, esaltatori di sapidità)
• Edulcoranti artificiali
• Aromi
• Grassi modificati
• Zuccheri industriali
• Conservanti
• Coloranti artificiali
• Edulcoranti
• Emulsionanti
👉 Esempi pratici di cibi ultraprocessati
Tra i cibi ultraprocessati possiamo citare: snack confezionati dolci e salati, bevande gassate, piatti pronti da microonde e fast food, pane da supermercato, cereali industriali, fette biscottate aromatizzate, yogurt alla frutta, dessert confezionati, gelati industriali.
👉 Perché evitarli?
Numerosi studi epidemiologici e clinici hanno evidenziato che un’elevata assunzione è associata a un aumento del rischio di: obesità viscerale e aumento della massa grassa, sindrome metabolica e diabete di tipo 2, alterazioni del microbiota intestinale, disturbi cognitivi e brain fog, tumori, patologie cardiovascolari, steatosi epatica non alcolica. La strategia nutrizionale più efficace è ridurre il consumo di alimenti ultraprocessati per riconnettersi al cibo vero come atto di prevenzione attiva. Prediligi alimenti integri e poco trattati, come: verdura e frutta fresca, legumi e cereali integrali, pesce, uova, carni magre di qualità, olio extravergine d’oliva, frutta secca, alimenti fermentati naturali (es. yogurt bianco, kefir).
In sintesi, leggere l’etichetta, riconoscere gli additivi e scegliere consapevolmente, può fare la differenza tra uno stato di salute resiliente e un’infiammazione silente cronica. 💪🔥